Your browser does not support JavaScript! Letychicche: Sui muri manifesti con pubblicità osé: nessuno interviene

Sui muri manifesti con pubblicità osé: nessuno interviene

Sui muri manifesti con pubblicità osé: nessuno interviene - Letychicche


Nella città di Catania sono disseminati cartelloni pubblicitari raffiguranti donne in età giovanile seminude in atteggiamento erotico. Questi cartelloni si trovano in diversi punti della città, in modo particolare sotto ponti, su strade vicino i centri commerciali e soprattutto in aree periferiche della città giusto per citarne qualcuno sotto il cavalcavia di via Lizio Bruno Litterio (zona Monte Po) e il cavalcavia sulla strada provinciale 54 e l'autostrada E45 (Uscita San Giorgio).

Mi è capitato più volte di passare vicino a questi cartelloni e notare con mia sorpresa che su questi cartelloni sulle parti denudate venissero attaccate delle strisce di carta bianca per coprire le parti intime, ma a distanza di pochi giorni queste coperture, come per magia, spariscono e nuovi cartelloni dello stesso genere prendono il loro posto.

Le riflessioni che mi vengono in mente di fronte a ciò riguardano innanzitutto i bambini, che come madre devo sperare che mentre passo con l'automobile guardino da tutt'altra parte e non si accorgano di nulla "altrimenti cosa spiegare ?".

Senza voler fare la moralista penso che sia vergognoso mettere cartelloni del genere in punti strategici della città con lo scopo che tutti li vedano quindi anche i bambini.  Mettendo questi cartelloni in aree periferiche della città non si fa altro, da un lato sottolineare lo status quo e dall'altro aumentare il degrado socio-culturale delle persone e in modo particolare dei giovani.

Ma ciò che mi domando davanti a quanto accade è: "nessuno vede niente e nessuno dice nulla e soprattutto chi concede e chi controlla queste affissioni in questi punti? E se c'e' un responsabile a
quale regole socio-culturali si attiene ?".

Spero che con questa mia lettera aperta chi di dovere faccia rimuovere queste oscenità.

Articolo pubblicato nel giornale "La Sicilia" LUNEDÌ 12 GENNAIO 2015